Il cinema come mestiere nel futuro di Terni e dell’Umbria

La tavola rotonda inaugurale della rassegna GemellArte Off pone l’accento sul rilancio di Terni come città del cinema.

Terni come centro di rilancio e sviluppo per il mestiere del cinema. È la suggestione e la proposta emersa in occasione del dibattito “Il cinema come mestiere” tenutosi oggi, 4 novembre, alla Bct – Biblioteca comunale Terni, che ha accompagnato la presentazione dell’edizione 2021 della rassegna di cinema francese GemellArte Off in programma dall’11 novembre a 2 dicembre al Caos – Centro arti opificio siri all’interno del Festival di arte contemporanea GemellArte, in corso di svolgimento tra la città umbra e quella francese di Saint’Ouen.

Terni è attualmente impegnata sul fronte del cinema proponendo il territorio locale come base di lavoro e di produzione”, spiega Maurizio Cecconelli, assessore alla Cultura del Comune di Terni, illustrando il ruolo rivestito dalla città e dall’amministrazione all’interno della nuova Umbria Film Commission, costituita la scorsa primavera con l’obiettivo di attirare produzioni cinematografiche e televisive, promuovendo così il patrimonio umbro attraverso il “cineturismo”, e favorendo anche lo sviluppo economico.

E la stessa istituzione è intervenuta al dibattito attraverso la consigliera Maria Rosi e il collega Daniele Corvi, il quale sottolinea l’importanza della seconda città dell’Umbria in questo scenario. “Terni ha una tradizione storica per il cinema e a Terni è stato vinto anche un Oscar, di recente. Quindi non solo ha senso, ma è anche nostra intenzione, come Film commission, recuperare quelle strutture che sono state sede di certe opere. Anche se il compito principale in questo senso spetta alla Regione. Non sfugge però a nessuno il potenziale che ha la città di Terni per il cinema e siamo certo che potrà svolgere un ruolo importante per il futuro”.

Illustrando i lavori in corso all’interno dell’Umbria Film Commission, Corvi aggiunge: “In questo momento stiamo lavorando sulle produzioni e quindi cercando di fare in modo che le opere pensate all’esterno possano essere realizzate sul territorio umbro. Successivamente ci dedicheremo agli aspetti legati alle storie create in Umbria, sul territorio”.

A sottolineare quanto sia importante che la Regione Umbria possa contare oggi su un soggetto promotore come quello della Film commission locale è anche Benoit Blanchard, responsabile audiovisivi dell’Ambasciata francese in Italia, presente al dibattito: “Se una regione non ha una Film commission è come se non esistesse nel panorama cinematografico, pensando appunto al cinema come mestiere”, rimarca.

Siamo fortemente orientati all’internazionalizzazione nella nostra attività – aggiunge Maria Rosi, dell’Umbria Film Commission – e in questo senso ben vengano le iniziative come GemellArte che favoriscono gli scambi culturali e sostengono le collaborazioni con l’estero creando nuovi legami”.

La sessione pomeridiana della tavola rotonda si è aperta con la prima delle proiezioni di GemellArteOff: il film documentario ISOLE, di Karine De Villers e Mario Brenta, che racconta la contemporaneità, il mondo durante il Covid, unendo gli sguardi di oltre settanta “coautori” provenienti dai cinque Continenti.

Il film ha offerto l’occasione per un scambio di idee sul rapporto tra modello produttivo e costruzione dell’opera cinematografica, a partire dal confronto con il regista, intervenuto nel dibattito.
Il suo film è stato proposto anche come modello di produzione “light” che potrebbe stimolare anche la creatività dei cineasti umbri, come emerso fra i partecipanti alla tavola rotonda.